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LE VECCHIE E IL MARE
di Ghiannis Ritsos

"Anche il silenzio è un’involontaria solitudine - una solitudine densamente abitata."

Sette anziane donne tramano le fila dei loro ricordi in una arazzo colorato dalle sfumature calde di un tramonto sull’Egeo. La vicinanza alla fine naturale della vita anziché spaventarle le alleggerisce del peso materiale, le rende quasi diafane come l’atmosfera traslucida che le circonda, pronte a dissolversi nella natura, a ritornare docili fibre dell’universo.

 

Il loro passato rivive in dialoghi che tuttavia si frantumano spesso in monologhi sussurrati a se stesse. Sullo sfondo il mare greco, calmo nei suoi colori e nei suoi profumi serotini, domina silenzioso la scena e i ricordi. Il mare, che in greco è femminile (η θάλασσα) è stata la compagna della loro vita ma è stata anche la loro rivale invincibile, la “donna” che si è presa – talvolta per non restituirli mai – i figli e i mariti. Un' amante crudele, alla quale è stato impossibile opporsi e che ha segnato la vita delle nostre protagoniste.

Ritsos ha saputo dipingere le atmosfere e i ricordi di una comunità greca degli anni della sua giovinezza, trascorsa nella natìa Monemvasià, preservandone le emozioni nei delicati veli del lirismo e dell’elegia.

Traduzione Massimo Cazzulo
Regia Ermelinda Çakalli
Costumi e oggetti Chiara Barlassina

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