
TROIANE
di Euripide
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UNA NUOVA PRODUZIONE DI KERKÍS. TEATRO ANTICO IN SCENA
Foto di Artphotogram
All’indomani della caduta di Troia, le rovine fumanti della città fanno da sfondo al dramma delle donne troiane sopravvissute alla guerra, ora prigioniere dei vincitori greci. Private di tutto, ma non della parola, le protagoniste affrontano l'attesa del verdetto degli Achei, che decideranno i loro destini: schiavitù, esilio, morte.
In questa nuova produzione di Kerkís, i suoni, i canti e i costumi che danno vita alle troiane sono ispirati all’antica tradizione albanese, come linguaggio alternativo, arcaico e viscerale che dà voce e corpo alle vittime innocenti e indifese della conquista straniera. In questa visione, la parola “Troia” – che in albanese arcaico (troje, trojet) significa “terra”, “patria”, “fondamento” – assume un valore simbolico potente ed evocativo, radicato nel senso di appartenenza alla terra e nella memoria collettiva.
Regia: Eri Çakalli
Direzione drammaturgica: Elisabetta Matelli
Assistente alla regia: Giacomo Lisoni
Costume designer: Alice Brignoli
Realizzazione costumi: IIS “Caterina da Siena” di Milano
Scene: Matteo Ausili
Traduzione: Roberto Bernasconi, Tancredi Greco, Francesca Redaelli, Lisa Zanzottera

